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Talent Scout: Alessio Policari

by Cristiano Simeti

La puntata di basket dedicata ai talenti del 29 aprile è incentrata su Alessio Policari, centro/ala classe 2001 della Virtus Cassino.

Un ragazzo romano che ha cominciato a giocare a 13 anni con l’Eurobasket. Ecco come si è raccontato Alessio: “Ho iniziato tardi quindi per me ci è voluto un po per capire il mio ruolo in campo e come stare all’interno di un gruppo. La mia passione è nata grazie a mia sorella che gioca a basket in Serie A2. Essendo lei molto brava l’ho sempre presa a modello. Da piccolo giocavo nei campetti e piano piano ho cominciato a crederci un po di più. Dopo il primo anno all’Eurobasket ho vinto il campionato élite regionale”. Da li Policari fa il grande salto alla Stella Azzurra che decide di credere in lui. Lo stesso Alessio ha sottolineato le differenze tra l’approccio della Stella e quello delle altre società: “Hanno un approccio centrato sulla creazione del giocatore, attenzione individuale e ritmi molto alti. Nel torneo NBL ho vinto il trofeo di MVP ed è stata una soddisfazione immensa”. In merito, invece, alla differenza tra il basket italiano e quello degli altri paesi ha detto: “A livello di talento non c’è tanta differenza, anzi, ritengo che non abbiamo nulla da invidiare, c’è invece a livello fisico, soprattutto nella struttura dei giocatori”. Poi arriva il passaggio dalle giovanili ai senior e anche su quello Policari si è raccontato: “Ogni sfida per me è stimolante, se vuoi giocare ad alto livello a questo sport devi affrontare sfide del genere. A Scauri giocavo sia con la prima squadra che con l’U18. Ho riscontrato che quando un ragazzo arriva dai senior nelle giovanili viene visto un po come la superstar e quindi un po di responsabilità la sentivo, ma allo stesso tempo con i senior dovevo guadagnarmi la fiducia dei più grandi. Ho capito quasi subito che poteva essere lo sport giusto per me”. Sulla sua esperienza attuale alla Virtus Cassino Policari ha detto: “Li ringrazio per aver creduto in me dopo un anno di stop. Mi hanno fatto ricredere nel basket, gioco con ragazzi eccezionali”. Alla domanda su quali siano i punti di forza e i punti deboli Alessio ha risposto: “Lavoro molto sul dare energia, tanta difesa, rimbalzi, correre tanto e cercare di fare le scelte giuste in attacco. Sento comunque l’aiuto dell’allenatore. Un mio difetto penso sia il tiro, ci lavoro costantemente e infatti sto migliorando ma credo di dover migliorare tutto. Non guardo molto le statistiche, ci credo molto poco, penso che un giocatore può anche fare zero punti e dare comunque il suo contributo alla squadra. Un giocatore sa quello che sbaglia e quello che fa bene, non serve andare a guardare le statistiche, quello è compito degli allenatori”. Sul rapporto con l’NBA dice: “Il mio idolo indiscusso è Kobe Bryant ma guardo l’NBA il giusto, secondo me rispetto al basket europeo è molto diverso. Magari cerco di prendere spunto dal punto di vista individuale, ma a livello di squadra forse il basket europeo è più attendibile. Non so se la qualità dei giocatori NBA sia superiore, cambiano le regole ma quello che cambia di più è principalmente la fisicità dei giocatori americani. Lo dimostrano Doncic o Jokic che hanno dominato in Europa ma anche in NBA”. Anche Alessio Neri, vice allenatore della Virtus Cassino ha sottolineato l’importanza di dover indirizzare i giovani per evitare che si montino troppo la testa. Dal punto di vista della maturità Alessio è cresciuto anche grazie alle sue esperienze precedenti e questa esperienza lo aiuterà ancora di più.

 

Cristiano Simeti