Loading color scheme

Mirafin vs Cures

by DanieleTragnone
in Futsal

C’é voglia di rivalsa da entrambe le parti, i numeri sono questi e l’alta classifica non aspetta. La Mirafin non vince da dicembre ma dopo il crollo in casa contro il Conit ha giocato una partita gagliarda in Sardegna contro la Jasnagora. Il Cures, dopo la discussa sconfitta subita dal CSR, é inciampato in un pirotecnico 3 a 3 contro il Cagliari.

In due squadre che attraversano momenti non idilliaci, i valori di campo si vedono eccome, specialmente da un lato. Se il Cures manca di precisione - su tutti uno spento Cittadini - e organizza poco nella prima frazione, é merito di una Mirafin micidiale nel gioco veloce e nei movimenti. Nonostante la sofferenza é il Cures a sbloccarla: Carmosino é una freccia a buttarsi in mezzo per ricevere sullo schema da angolo Iacobelli-Malfatti. Prima e dopo, un monologo Mirafin: i ragazzi di Mister Mirra mettono più volte apprensione a Maresca prima di trovare le reti che ribaltano in parziale. É la perla di Messina a mettere tutto in parità: il 9 prende il pallone appena fuori della sua area, scatena il panico a destra, mette a sedere Carmosino e punisce Maresca. Dopo pochi secondi Zanobi conquista una seconda palla e appoggia a Messina, il quale serve lucidamente Galati sul fondo, il tocco del 10 é sui piedi dello stesso Zanobi per la facile chiusura. Un dominio che ha visto anche qualche errore di troppo per arrotondare il risultato.

Dopo l’intervallo la musica cambia, il Cures si ricompone sia atleticamente che tecnicamente e si scontra con una Mirafin guardinga e forse un po’ troppo sciupona. Ne esce un secondo tempo tatticamente esasperato - non per questo privo di emozioni - dove i piani dei due allenatori si sono sovrapposti creando di fatto un annullamento dell’altro. Per ritmo, giocate e schemi é una delle migliori partite della stagione. Su uno dei pochissimi errori, commesso da De Lillo, Rocchi si fa ipnotizzare da Maresca: cosa aspettarsi se non il realizzarsi della legge del gol? Il Rocchi bianconero, Daniele, batte un angolo perfetto proprio sui piedi di De Lillo che insacca con un piattone mancino. Ora viene il tempo dei portieri, bravi a esaltarsi sui rispettivi pericoli, e della sfortuna, con il palo di Carmosino e, sull’ultima palla della contesa, lo scavetto di Troiano dal limite che imbecca la traversa, negando il tripudio bianconero al Palalavinium.

Un pareggio che non muove la classifica ma una prestazione da parte di entrambe che porta fiducia. Resta il rammarico della Mirafin, ripresa nel secondo tempo. I valori visti oggi sono adatti alla corsa playoff, ora non bisogna fallire le ultima chiamate.

 

Daniele M. Tragnone