Voce del verbo allenare: l’intervista a Gianluca Lillo
- by Gabriele Cascella
Passione, umiltà e meticolosità: giocare in tre parole.
Allenare
A parole, siamo tutti allenatori: al bar con gli amici, al pranzo di Natale anche mentre aspettiamo il treno ma poi, fortunatamente, servono i fatti, e ci vogliono uomini in grado di trasformare quelle parole in concetti di gioco. Gianluca Lillo è uno di questi, fa l’allenatore o il mister se vogliamo farla più british, poco importa come lo chiamiamo, ciò che importa è che gli sta riuscendo straordinariamente bene.
Mister Lillo sta facendo sognare un intero paese, Vicovaro, quasi quattromila anime ma un sogno grande nel cassetto: l’eccellenza. La missione di Lillo è: togliere quel sogno dal cassetto, soffiargli via la polvere di sopra e farlo diventare realtà tangibile. Una missione da perseguire attraverso un gruppo che assomiglia ad un mosaico, perché ogni tassello è stato scelto e posizionato con cura e attenzione quasi maniacale dall’allenatore “E’ una squadra che ho scelto io, giocatore per giocatore, un squadra composta sia da giocatori che da uomini: e questo fa la differenza”. Le parole del classe ’73 non riescono a nascondere l’orgoglio nel vedere i frutti del suo lavoro, un lavoro fatto di studio, preparazione e meticolosità; per Lillo fare l’allenatore e farlo bene è un pulsione che viene da dentro “ Io amo quello che faccio. Fare l’allenatore, come me, non è facile perché sono meticoloso e poi la domenica quando va male si soffre. Vivo questo ruolo con grande emozione e finchè potrò lo farò sempre con il desiderio di migliorarmi”. Fino a quando ci saranno allenatori come Gianluca Lillo il calcio è salvo, almeno quello di provincia.
Il Vicovaro
“ Per me il Vicovaro è la serie A”, basterebbe questa frase per comprendere il legame tra Lillo e la sua squadra, un legame fatto di allenamenti, di serietà, di ricerca e di uomini. Perché questo sport è ancora fatto da undici uomini e da un allenatore, che nel segreto dello spogliatoio stipulano un patto per inseguire un obiettivo. Nel microcosmo Vicovaro si chiama eccellenza “ Ci crediamo tantissimo, abbiamo avuto tanti momenti difficili ma li abbiamo sempre superati : adesso è il nostro momento. Crediamo nell’eccellenza, crediamo in questo sogno”. La trasferta di domenica a Colleferro è l’ennesimo ostacolo da superare per continuare a macinare chilometri e punti in un campionato estremamente equilibrato, in cui ogni passo falso ha il sapore dell’occasione perduta. Alle porte di Roma, dove scorre placido l’Aniene, quattromila persone stanno facendo un sogno bellissimo. Un sogno che una squadra e il suo allenatore si meritano di fare: per favore, non svegliateli.
di Gabriele Cascella