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by Gabriele Cascella

SEMIFINALE SCUDETTO, SPORT CITY

Ancora una battaglia per Roma e Peperino per ambire alla gloria della finale scudetto: due squadre che ci hanno fatto divertire ed emozionare pronte a contendersi il paradiso della Lega Calcio a 8.

Primo tempo- Prime fasi di gioco contratte e muscolare con le due formazioni che si studiano e che cercano di capire quale può essere la chiave di volta per sbloccare una gara complessa. Roma e Peperino che nel corso della regular season hanno fatto delle proprio difese il fulcro sul quale costruire importanti successi ripropongono anche in questa semifinale la centralità del reparto arretrato e pertanto le occasioni da gol faticano a concretizzarsi. Sono le palle inattive il vero cavallo di Troia di questa partita soprattutto per la Roma che con la demi-volè, su sviluppi di corner da sinistra, di Ugolini va vicina alla rete.  Rete che arriva qualche minuto dopo proprio da calcio d’angolo: corner battuto da destra dal piede di Rante che pesca Italiano nel cuore dell’area di rigore, il colpo di testa del numero 9 è un’intelligente torre per l’inserimento al secondo palo di Battaiotto che di testa batte Cittadini.  Peperino che accusa il colpo e Roma che cerca di affettare la difesa bianco-rossa con Forcina bravo a sfondare la resistenza di Kanku ma il suo destro a incrociare non trova i pali di Cittadini. Appuntamento con il secondo gol solo rimandato per la formazione di Ferretti che grazie ad un flash inaspettato e bello di Bellardini raddoppia, conclusione chirurgica e rasoterra del numero 7 che si infila nell’angolino basso. 2 a 0 e Roma in completa guida della gara al termine del primo atto.

Secondo tempo- La ripresa si apre con la reazione d’orgoglio del Peperino, reazione che risulta sterile e mai realmente pericolosa per Frasca, da segnalare la bella azione di sfondamento di capitan Kanku che in caduta non riesce a troavre lo specchio della porta giallorossa. Chi vede e trova la porta è Italiano che da calcio di punizione, praticamente da casa sua, scrive 3 a 0 Roma con la complicità della barriera del Peperino che sulla bordata del numero 9 si apre e lascia senza protezione Cittadini che per la terza volta deve raccogliere la sfera da dentro la sua porta. Dalla panchina biancorossa entra Gallaccio per scuotere la fase offensiva dei suoi ma la sua conclusione da ottima posizione va a sbattere sul muro giallorosso. Il Peperino è ormai uscito dalla partita e si trasforma da valida avversaria in vittima sacrificale per l’insaziabile Italiano, bravo a concretizzare in rete l’ottimo suggerimento di Rida: 4 a 0 e Roma in finale scudetto.

Una gigantesca Roma annienta il Peperino e per il secondo anno di fila vola in finale scudetto.

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