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Cristiano Mari e l’ambiente anziate: “C’è forte senso d’appartenenza”

by Mattia Cengia
Foto di Live Sport Service

Allenatore delle giovanili e dirigente del Città di Anzio, Cristiano Mari racconta il finale di stagione della squadra e la costruzione di un campionato di questo livello.

Un finale dolce

I biancoazzurri hanno chiuso la faccenda Serie B questo sabato, a seguito del pareggio per 5-5 in casa della Mirafin, squadra che a differenza dei ragazzi di Di Fazio stava giocando ancora per l’obiettivo playoff: Un’annata entusiasmante sotto molti punti di vista. I tanti cambiamenti alla rosa sono stati la causa di qualche punto perso ad inizio campionato, ma siamo usciti molto bene nel girone di ritorno. Staff tecnico e mister bravissimi a portare a casa i risultati”. Non è stata solo l’ultima giornata del campionato, ma anche l’ultima presenza in panchina per Di Fazio. Era già stata annunciata infatti la separazione tra l’allenatore e la società, come racconta Mari: Come tutte le storie c’è un inizio ed una fine. Siamo riconoscenti al lavoro del mister in questi tre anni, ma noi c’eravamo prima e ci saremo anche dopo. La nostra voglia di migliorarci ci sarà sempre, staremo dalla parte di chi arriverà, stiamo cercando un profilo per valorizzare in primis il valore umano che abbiamo. Comunque, faccio un in bocca al lupo a Di Fazio”.

Prima squadra e giovanili, successi in ogni categoria

Anche i ragazzi del Città di Anzio sono riusciti a compiere un’annata da protagonisti nel loro campionato. Con ogni scompartimento della squadra laziale che sembra funzionare, l’idea di vedere altre storie come quelle di Pistidda accarezza la mente di Mari: C’è un forte senso di appartenenza, ci sono ragazzi che conosciamo da quando hanno 13 anni come Pistidda. Ogni volta che entra in campo con la prima squadra è sempre un’emozione unica”.
Se Pistidda è il fiore all’occhiello del settore giovanile biancoazzurro, abbiamo provato a chiedere al dirigente degli anziati alcuni nomi di altri ragazzi che fanno parte del loro vivaio che un giorno potremmo vedere sul parquet più importante. Il nostro ospite non si è voluto sbilanciare più di tanto: Quello che noi facciamo è fargli capire il valore del sacrificio e il concetto di non porsi limiti. Non voglio fare il singolo nome perché sono tutti allo stesso livello. Certo, c’è chi è più avanti, ma con l’impegno possono arrivare tutti a categorie importanti”.

 

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