Salernitana-Roma
- by Dario Leo
Dopo la scorpacciata di gol nell’amichevole di presentazione della scorsa domenica, l’Arechi di Salerno è il teatro dell’esordio ufficiale della nuova Roma targata Jose Mourinho e Paulo Dybala. Un test probante, in casa di una squadra che dopo la miracolosa salvezza acciuffata lo scorso anno ha impostato con la nuova proprietà subentrata a gennaio un progetto ambizioso di permanenza tranquilla nella massima categoria.
Nicola schiera i granata con il suo classico 3-5-2 e butta nella mischia i nuovi Vilhena e Candreva, quest’ultimo giunto proprio nelle ultime ore in città. Mourinho risponde mettendo in campo tutto il potenziale offensivo possibile e varando il quadrato magico Pellegrini, Zaniolo, Dybala e Abraham. Il primo tempo è praticamente a senso unico. La Salernitana è un cantiere aperto e fatica a trovare le giuste distanze sul campo. La Roma sembra invece muoversi con disinvoltura, e arriva un numero imprecisato di volte alla conclusione ma senza mai trovare la porta con le punte. E allora ci pensa l’uomo che non ti aspetti; Cristante raccoglie una respinta della difesa e complice una lieve deviazione batte Sepe in chiusura di prima frazione e porta in vantaggio i giallorossi.
Nella ripresa i ritmi calano vistosamente. Siamo pur sempre ad agosto, fa caldo e i carichi di lavoro si fanno ancora sentire. Da segnalare gli esordi degli altri due pezzi pregiati del mercato romanista, Matic e Wijnaldum, che andrebbe pure in gol nel finale se non venisse sanzionata una precedente posizione di fuorigioco. Per il resto succede pochino, la Roma amministra senza particolare affanno il vantaggio e si porta a casa l’intera posta.
Un’ottima Roma dunque, ma troppo sprecona in zona offensiva, un dettaglio oggi, ma in futuro una caratteristica sicuramente da migliorare. Giudizio sospeso sulla Salernitana, ancora troppo poco rodata dopo l’intenso mercato in entrata ed in uscita, ma col punto fermo Nicola in panchina pronto all’ennesima impresa.
Dario Leo