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Venezia-Roma

by Dario Leo

Tempi duri per la Roma dello special one Mourinho, che dopo un inizio di stagione promettente ha iniziato ad infilare una striscia di risultati negativi sia in campionato che in Conference League, mancando proprio in settimana la rivincita col Bodo dopo l’umiliazione norvegese.

Sul terreno del Penzo di Venezia la Roma si presenta con un assetto inedito, con due prime punti, Abraham e Shomurodov. Lo stadio dei lagunari è pieno e la rappresentanza giallorossa è nutrita e rumorosa. Nemmeno il tempo di iniziare e la Roma va sotto: disattenzione difensiva generale e Caldara corregge in porta uno spiovente da calcio di punizione. Tornano ad affacciarsi gli spettri di una figuraccia e questo sembra bloccare la Roma che nei primi minuti non reagisce. Il finale di tempo è però di marca interamente giallorossa. La banda Mourinho magicamente si scuote e inizia un lungo assedio alla porta dei lagunari. I frutti arrivano nel finale, ed in cinque minuti a ridosso del duplice fischio prima vanno in rete entrambe le punte romaniste.

Nella ripresa la Roma sembra poter controllare senza particolari affanni e sfiora a più riprese il colpo del KO. Praticamente dal nulla arriva l’episodio che gira totalmente l’inerzia della gara. Protagonista diventa suo malgrado l’arbitro Aureliano, che interpreta come falloso un contatto in area romanista tra Cristante e Caldara e concede un rigore molto dubbio al Venezia, che Aramu non sbaglia.  La reazione giallorossa è furiosa ma disordinata, disordine tattico che è anche alla base del clamoroso contropiede del Venezia che porta Okereke uno contro uno con Rui Patricio ed al 3-2 che è il risultato finale.

Roma sconfitta ancora, e furiosa con il direttore di gara. Mourinho nel post partita molto polemico con la classe arbitrale. Per il Venezia una vittoria che è la conferma di un inizio di campionato insperato per risultati e qualità di gioco, il tecnico Zanetti a fine gara non può che manifestare tutta la sua soddisfazione.

 

Dario Leo