- by Gabriele Mascolo
-
in Spazio Club
Una finestra targata Futsal con Pietro Scannella, addetto stampa della Mirafin: "È stato complicato, ma che soddisfazione"
In veste rossoblù, Pietro Scannella ha parlato ai microfoni di cronistasportivo.it del viaggio fra i cambiamenti della Mirafin: un breve excursus della società, dalla nascita fino ai giorni nostri, per arrivare al campionato in corso di Serie A2, con un'attuale undicesima posizione, 8 punti nelle prime 13 uscite, 2 vittorie, 2 pareggi, 9 sconfitte e, nel complesso, 36 gol all’attivo e 62 gol subiti (Clicca qui per ascoltare).
Cominciando dagli esordi della società, che progetto interno ha e qual è il bilancio di questi ultimi anni?
Siamo soddisfatti. È da 4 anni che facciamo la Serie A2 e per due anni abbiamo attraversato la Serie B; non possiamo che essere molto grati a noi stessi. D'altronde la Mirafin è una società nata nel 2000 quasi per gioco, tra le esperienze dei tornei amatoriali. Solo in seguito, da un amico del presidente è arrivato l'input per l’affiliazione alla FIGC, che è stato anche l'inizio effettivo dell'avventura. Prima la Serie D, la Coppa, poi i campionati C2 e C1, fino a quando il presidente Mirra ha deciso di affacciarsi al campionato nazionale, un sogno nel cassetto che da sei anni a questa parte ha avuto modo di realizzarsi.
Quando avete iniziato questo percorso, si sarebbe mai aspettato di tagliare tanti traguardi?
È stato complicato. Nel 2015 abbiamo giocato l’ultimo campionato di C1 e dal 2016 ci siamo affacciati al nazionale, ma per varcarne la soglia, la fatica è durata ben 16 anni. Piccoli passi, senza strafare. In questo ci hanno affiancato gli sponsor e il presidente, con l'attenzione fondamentale a monitorare il bilancio societario, senza compiere imprese insostenibili.
Perché ha deciso di sposare proprio il progetto Mirafin e quali sono gli aspetti più complicati del suo ruolo all’interno dell’organico? Sono alla Mirafin dal 2011, inizialmente ho ricoperto il ruolo di dirigente seguendo la squadra dalla panchina, poi l'assenza di una figura che comunicasse con la stampa si è fatta sentire. Si è deciso così di affidarmi questa mansione, che tra l’altro preferisco, perché dalla tribuna si vedono molto meglio le partite! A ogni modo, è un ruolo complesso, per responsabilità e competenze: non sono un giornalista professionista, ma l'ausilio di specialisti nel settore mi ha permesso di colmare molte lacune.
Un club di convivenza per giovani e giocatori di grande esperienza. Quanto, leader come Moreira, hanno contribuito alla crescita della squadra? Moreira è con noi da 5-6 anni e ha sposato il progetto Mirafin credendoci per primo. Abbiamo inserito solo dopo giovani molto validi: il venezuelano Rengifo, arrivato quest’anno, ma ancor prima Fioravanti, Mazzaroppi e lo stesso Rocchi, che ha compiuto 18 anni soltanto 5 mesi fa e che nella vittoria di martedì contro il Nordovest, ha siglato il primo gol in A2. In questo l'esperienza altrui serve, ragione per cui la squadra non può rinunciare a figure come quella di Evandro, con noi da 2 anni, e di Paulinho.
Chi tra tutti ha avuto un buon impatto sull'organico di squadra e di spogliatoio?
Mi ha colpito Rengifo, che non era mai stato in Italia e non conosceva né l’ambiente né il campionato italiano, pur avendo il fratello qui da tanti anni. Arrivando dal Venezuela, inizialmente era un po’ spaesato, ma in breve tempo si è integrato subito, grazie anche alle capacità di stimolo di colonne come Evandro e Moreira. Altro nome è quello di Rocchi, un giovane assolutamente promettente che al momento alterna l’Under 19 alla prima squadra. E in prospettiva si aggiunge Valerio Golino, che oltre all'Under-19, ha ricevuto qualche convocazione in A2, facendosi riferimento per la ricostruzione del settore giovanile.
Oggi qual è il punto di forza della Mirafin, quale quello di debolezza?
Ci aspettavamo sicuramente qualcosa in più, ma i ragazzi stanno dando il massimo. All’attuale classifica, mancano almeno tre o quattro punti. La squadra ha carattere e lo ha dimostrato nelle gare che abbiamo vinto o pareggiato, recuperate con sudore partendo dallo svantaggio: martedì sera perdevamo per 3-1 e abbiamo concluso con una vittoria per 6-4. È soddisfacente, ma fa riflettere. Chiaro è che l’obiettivo sia la salvezza e noi cercheremo di ottenerla con l’esperienza e con la gioventù.
Segui la nostra pagina Facebook (clicca qui per accedere), ascolta tutte le interviste di CronistaSportivo su Spotify e non perdere tutti gli highlights della gara su Live Recap. Vuoi partecipare a CronistaSportivo e diventare un giornalista? Iscriviti ai nostri corsi, manda la candidatura a info@fanner.it