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by DanieleTragnone

Ancora due turni da giocare ma il salto in Eccellenza é già realtà. Con il tecnico della Sorianese, Stefano Del Canuto, ripercorriamo la sorprendente stagione dei rossoblù.

Momenti decisivi
Una partenza a razzo, un rendimento casalingo impetuoso e un girone di ritorno con all’attivo una sola sconfitta e due pareggi. A questi elementi si aggiunge una classifica avulsa nei confronti di Tolfa e Urbetevere che vede solo vittorie. Questo l’insieme di fattori che hanno permesso alla Sorianese di festeggiare in anticipo il ritorno in quella categoria che mancava da molto tempo: “Al Perugini siamo stati quasi perfetti, quando abbiamo pareggiato col Palidoro abbiamo svoltato, ci siamo compattati. Da lì in poi non abbiamo sbagliato praticamente nulla. Eppure la Sorianese era passata per giornate molto negative, come la rocambolesca sconfitta a Santa Marinella: “Quella sconfitta me la porto nel cuore. Nello spogliatoio all’intervallo abbiamo parlato con estrema calma e abbiamo ribaltato il risultato. L’aver subito quei due gol sul finale non cambia la sostanza, lì ho capito che la squadra c’era. Una squadra che poi non ha dato alle avversarie grosso spazio di manovra: “Gli scontri diretti dell’andata li abbiamo vinti badando al sodo; al ritorno sono state partite più belle, giocate da noi con superiorità ma senza presunzione”. 


Marcia perfetta
Superati i tre quarti di stagione i tanti punti messi a bottino non si riflettevano su una classifica che

ancora risentiva del periodo di flessione a metà stagione: “Se penso alle assenze che abbiamo avuto tra febbraio e marzo dico che quelle vittorie hanno ancora più valore. Contro il DuePiGreco abbiamo giocato un finale di partita fantastico e quello é forse il momento in cui abbiamo iniziato a credere di poter vincere il campionato”. Ad ogni vittoria degli avversari la Sorianese rispondeva a tono, fiaccando le forze mentali delle inseguitrici: “Siamo stati talmente costanti da congelare le posizioni per poi staccarci addirittura di dieci punti. Mai ci avrei creduto, se me l’avessero detto a febbraio, che avremmo vinto il campionato con due turni di anticipo”. Vicini all’obiettivo, i rossoblù hanno serrato le linee conquistando due successi di misura che sono valsi la promozione; i meccanismi di squadra collaudati e gli exploit individuali hanno costruito la cavalcata finale: “Nella nostra vittoria c’é anche una componente tattica, da allenatore posso dire che é stato un piacere allenare i ragazzi quest’anno. La loro grande duttilità e un rendimento in generale elevato mi hanno permesso di giostrare più moduli e trovare più soluzioni”.

Una domenica da ricordare
In un calcio dilettantistico che non vive momenti di particolare fermento é stato speciale vedere sugli spalti del Valerio Ginnasi di Ronciglione duecentocinquanta sorianesi con la macchia colorata degli ultrà del Campari Crew. L’entusiasmo che si é creato quest’anno attorno alla squadra del Castello é deflagrato di gioia al gol promozione di Oriolesi: “É una domenica da ricordare a lungo, bisogna godersela perché non capitano spesso. Abbiamo vinto il campionato in un derby, é stato un anno da incorniciare. Vincere un campionato a Soriano é qualcosa di molto speciale. Oltre la soddisfazione personale per un lavoro che parte da lontano c’é tutta una serie di sfumature che rendono diversa questa vittoria: “A Soriano ho la famiglia, il mio Presidente e il direttore delle giovanili giocavano con me, i dirigenti li conosco benissimo; a Rodolfo Moronti, che ha grandi meriti in questo successo, sono legato da un’amicizia enorme. L’unico motivo per cui potrei non rimanere a Soriano l’anno prossimo é perché la soddisfazione é talmente grande che mi sembra quasi sia impossibile fare di più di quello che abbiamo fatto. Questo però é un pensiero di adesso, tra qualche giorno saremo già proiettati sul futuro”.

 
 
 
 
 
 
 

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