- by Mario Laiosa
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in L’intervista
Quattro chiacchiere con Alessio Borgia, faro del centrocampo del Grifone, di cui è anche vice capitano
Al teatro delle marionette, il pubblico può ammirare i pupi e intravederne le fila, ma non chi le tira e ne coordina i movimenti. Nel gioco del calcio, invece, si ha la possibilità di vedere anche il marionettista. Uno di quelli del Grifone Calcio è certamente Alessio Borgia, centrocampista classe 1994, direttore d'orchestra della squadra che milita nel Girone C di Promozione. Una stagione che il neonato Grifone Calcio sta vivendo tra alti e bassi, con la volontà di lottare fino alla fine per raggiungere i play-off.
La stagione tra alti e bassi
“Dopo un debutto positivo in Coppa, abbiamo avuto delle difficoltà. Un po' perché la squadra era tutta nuova, un po' per colpa nostra, non siamo partiti bene in campionato e questa cosa ce la siamo portati dietro per tutto il prosieguo della stagione”. La squadra però non si è mai snaturata, come conferma Borgia: “Anche nelle difficoltà abbiamo mantenuto la nostra identità, seguendo le indicazioni del nostro allenatore, Andrea Zappavigna. I risultati sono arrivati poco a poco. Poi la sconfitta con il Velletri per 3-0 è stata una bella batosta psicologica. Il nostro problema difatti non è mai stato tecnico o tattico, ma di testa. Sono comunque fiducioso per il prossimo anno”.
Si poteva fare di più
“La vittoria del campionato è ormai fuori discussione (la capolista Palocco ha 16 punti di vantaggio sul Grifone, attualmente sesto con 30 punti, ndr) ma la zona playoff è lì davanti a noi. Adesso arriva il Duepigreco Roma, una squadra ben attrezzata. All'andata abbiamo vinto dopo essere andati in svantaggio, reagendo da grande squadra e dimostrando tutto il nostro potenziale. Giocheremo per vincere visto che sono davanti a noi di soli due punti e potremmo scavalcarli. In realtà noi abbiamo delle individualità importanti e non dovremmo essere qui a lottare per un terzo o un quarto posto, ma per qualcosa di più. Alla fine è sempre il campo a parlare, e il campo ha decretato questa classifica. C'è un po' di rammarico”.
Il ruolo del centrocampista secondo Borgia
Mediano di interdizione, regista, interno. Quello del centrocampista è un ruolo delicato. Come interpretarlo al meglio? Lo abbiamo chiesto al nostro ospite: “Questa è una bella domanda (sorride, ndr). Ho sempre giocato in mezzo al campo durante tutta la mia carriera. È bello toccare la palla tante volte, per esempio. Ma la cosa più importante per un centrocampista è dare equilibrio. Bisogna capire quando ci si può spingere verso l'area avversaria e quando si deve rimanere in posizione per dare manforte al reparto arretrato. È un ruolo rognoso: gli attaccanti attaccano, i difensori difendono, e i centrocampisti devono fare entrambe le cose. Secondo me è il ruolo più divertente”.
ARTICOLO DI MARIO LAIOSA
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