Emanuele Mattei, centrocampista del Mundial, racconta ai nostri microfoni i suoi anni al Mundial, dal settore giovanile all’esordio con la prima squadra.

Il giorno di Emanuele Mattei

È l’11 maggio 2022 e al Renato Fiorentini si gioca Mundial-Semprevisa. Una semplice partita di campionato, l’ennesima verrebbe da dire visto che la stagione sta andando verso gli sgoccioli. Nell’aria si sente quel profumo di cambiamento, di dare una possibilità ad un giovane del vivaio, rafforzando ancora di più gli ideali di questa società. È il giorno di Emanuele Mattei, è l’esordio del classe 2004: “Quel giorno doveva essere una domenica come tante, dovevo andare in tribuna a vedere la partita della prima squadra, invece il mister mi ha convocato, ho esordito ed ho segnato il mio primo gol, non poteva andare meglio”.

Dal Lido di Roma al Mundial

Mattei, cresciuto nella scuola calcio del Lido di Roma è alla sua terza stagione in maglia Mundial. Una società che ha fiducia nei giovani e non ha paura di lanciarli in prima squadra, andando ben oltre le aspettative del nostro intervistato: “Sono arrivato al Mundial nell’anno in cui è stata fondata e per questo ringrazio Emanuele Minunzio per tutte le possibilità che mi sta dando. Questa società mi impressiona ogni giorno sempre di più, c’è serietà in tutto, dall’allenamento ai minimi particolari”.

Cataldi il mio idolo

Spesso sentiamo i nomi di Modric, Kross o De Bruyne, ma Mattei ha deciso di sorprendere noi, e forse anche lui stesso prendendo come punto di riferimento il centrocampista della Lazio Danilo Cataldi, notando in lui grandi qualità calcistiche e umane: “Danilo Cataldi lo ammiro tanto perché per me è un giocatore completo, ha velocità, tempo di pensiero e di gioco. Se lo dovessi incontrare un giorno gli chiederei come ha fatto a crescere così tanto e come ha fatto ad essere così decisivo in Serie A”.

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