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Talent Scout: Nicola Giordano

by Cristiano Simeti

Si apre il format Talent Scout del progetto radiofonico Cronista sportivo. Un format che premia il talento nel panorama del Basket laziale e non solo.


Ogni settimana andiamo a caccia di una giovane promessa della pallacanestro cercando di approfondire non solo l’aspetto tecnico e del gioco ma anche l’aspetto umano degli atleti in questione e la loro vita fuori dal campo. Il primo episodio di Talent Scout è dedicato a Nicola Giordano stella nascente della Stella Azzurra Roma, ragazzo veneto classe 2003 che si sta mettendo in mostra in Serie A2 con qualità davvero sorprendenti. Avendo avuto il piacere di intervistarlo è stato molto interessante ascoltare le sue parole in merito al suo approccio a questo sport. Nicola Giordano ha partecipato per la terza volta all’Adidas Next Generation Tournament, il torneo giovanile Under-18 a Istanbul, perdendo in finale contro il Real Madrid. Il ragazzo è comunque stato inserito nel quintetto ideale del torneo. Un’esperienza che ha dato ancor più consapevolezza a Nicola che è già capitano dell’U18 a soli 17 anni. Il basket è una passione che nasce dalla famiglia: “Mio padre giocava nel Venezia, ma non mi ha mai forzato a giocare. Ho iniziato nella società vicino casa e da li mi sono innamorato di questo sport. Anche mia sorella gioca e sono contento di questo.

Durante l’intervista ha stupito la sua grande umiltà abbinata ad una professionalità incredibile. Mentalità focalizzata solo sul gioco e approccio da atleta che vuole sfondare: “Non è stato facile andare via di casa così presto, ma sono sempre stato motivato a realizzare il mio sogno e questa esperienza mi ha fatto crescere molto. Non potevo perdere un treno come quello della Stella Azzurra. Non c’è molto tempo libero, tutto è incentrato sul basket e cerchiamo di conciliare lo studio nel tempo libero, con la collaborazione della scuola che frequento”. Giordano ha anche sottolineato la grande differenza tra la Stella Azzurra e le altre società, soprattutto dal punto di vista degli allenamenti: “Ho subito notato la differenza, ci alleniamo molto più degli altri. Il nostro allenatore non ha paura di puntare sui giovani, è un visionario, insiste molto sui fondamentali per creare dei giocatori di alto livello. In questa società i giocatori vengono preparati a 360 gradi, dal punto di vista fisico, atletico e tecnico. E’ il posto giusto per me”. Un ragazzo che ha fatto grandi miglioramenti in particolare dal punto di vista fisico e atletico ma anche in alcuni fondamentali come il palleggio-arresto e tiro. Lo stesso Giordano ha sottolineato questo aspetto, esponendo anche i suoi punti deboli: “Devo migliorare molto i fondamentali e soprattutto la capacità di playmaking, nelle scelte, nella visione di gioco e nel dare ritmo alla squadra. A chi mi ispiro? In NBA sicuramente Lillard, perchè ha dovuto lavorare sodo per emergere. In Europa mi piace Spanoulis”. Poi in merito all’NBA ha risposto così: “Non credo di avere le capacità fisiche per arrivare lì, sognare non costa nulla, ma mi vedo più in un basket europeo, l’NBA è difficilissimo”. L’ultimo aspetto sul quale ci siamo focalizzati è la mentalità: “La mentalità e la fame possono colmare una mancanza di talento e di tecnica”. Sul finale Giordano ha anche sottolineato la differenza fisica e muscolare tra le squadre italiane e quelle degli altri paesi europei, anche nelle categorie giovanili.

 

Cristiano Simeti