Troiano sabino innamorato: “Qui ho trovato tutto quello che cercavo”
- by MassimilianoLergetporer
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in Futsal
Un passato nel calcio a 11 per, poi, prendere la strada del calcio a 5: Lorenzo Troiano si racconta a 360° ai nostri microfoni.
Idolo per i bambini
Nel mondo dello sport spesso si tende ad associare ad un giocatore un soprannome, che rende il tutto più creativo ed affascinante se ricevuto dai propri tifosi. Pensate che bello e gratificante se questi tifosi sono dei bambini che ti guardano come quando si guarda il proprio idolo. Questo è quello che ha vissuto Lorenzo Troiano, prima allo Sporting Hornets poi al Cures, diventando non solo un punto fermo per la squadra di Romagnoli, ma anche un riferimento per i ragazzi più piccoli: “Due, tre bambini della scuola calcio mi avevano soprannominato Flash ed io ero andato a trovarli al campo dove si allenavano, mi guardavano con gli occhi spalancati. È una cosa bellissima perché significa che piace quello faccio. Sabato mi hanno dato un altro nome che è Zanzara perché corro sempre e che non mi stanco mai”.
Lo sport è divertimento
Lorenzo Troiano, lo scorso anno, ha vinto il campionato di Serie B con lo Sporting Hornets, vittoria che gli ha permesso di accedere in A2. L’esperienza nel secondo campionato nazionale è valsa solamente pochi mesi a Troiano, che il 7 dicembre ha deciso di scendere di categoria per sposare il progetto del Cures: “Ho scelto il Cures soprattutto perché in squadra ci sono ragazzi con cui avevo già giocato agli Hornets e con cui ho un rapporto che va anche fuori dal campo. Rocchi è come un fratello maggiore. A me interessava questo ambiente perché sono un ragazzo tranquillo, mi piace creare spogliatoio, rido sempre anche prima della partita perché per me lo sport è divertimento. Vado dove posso stare bene e qui ho trovato tutto quello che cercavo”.
Siamo una grande famiglia
Il Cures, un’ambiente che ha subito colpito Troiano, viste anche le profonde somiglianze con la sua ex squadra: “Siamo veramente una grande famiglia; quando troviamo un problema non ci incolpiamo ma lo risolviamo insieme. In più, in squadra abbiamo due, tre figure grandi che sono i primi che ci mettono serenità. Ci frequentiamo anche fuori dal campo e questa cosa per raggiungere degli obiettivi è fondamentale. Lo scorso anno, per esempio, ho vinto la serie B con gli Hornets e avevamo un’unione che era una cosa sola e questo ci ha portato all’obiettivo e io qua sto assaporando la stessa cosa. E’ una cosa bellissima che si respira e speriamo che porti gli stessi risultati”.
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